Quello che voglio è un mondo fatto di persone risvegliate dal torpore in cui stanno da troppo tempo.
Un mondo fatto di esseri divini che finalmente ricordano chi sono veramente.
Un mondo in cui, il tempo dell’uomo schiavo degli istinti della natura animale finisce e si trova la forza per evolversi e riprendere a volare.
La strada era chiara, un tempo. Ma ora da troppi millenni nessuno più la percorre seriamente e abbastanza a lungo, con il risultato che il sentiero è stato ingoiato dalle foglie delle piante e degli alberi che, un tempo, lo affiancavano proteggendolo.
Serve determinazione, tenacia, voglia di credere che la vita è qualcosa di meglio di quello che, oggi, ci siamo ridotti a credere che sia: una sequenza di giorni annoiati, stanchi, stressati, pieni di paure, ansie, preoccupazioni, violenza, competizione cattiva e insensibile, stupidità, stordimento e dolore.
Se per essere felice hai bisogno di cibo, di sesso, di amore a qualsiasi costo, c’è qualcosa che non va.
Se per sentire che esisti hai bisogno di rumore, di correre, di “fare” a tutti i costi, di disperderti in migliaia di chiacchiere, di nuovo, c’è qualcosa che davvero non va.
Smetti di correre in tondo come una mosca impazzita, fermati, posa il tuo sguardo in un punto fisso e cerca di tenerlo lì, fisso, per il tempo necessario a sentir apparire qualcosa di diverso.
Si chiama meditazione dici?
Sì, si chiama meditazione. Fino a quando non ti deciderai a provarla seriamente, con costanza, per un tempo abbastanza a lungo, non potrai nemmeno pensare di cambiare seriamente il colore dei tuoi capelli.