Si calcola che circa il 30% delle forme depressive si associa ad una totale mancanza di senso della propria vita.
Secondo lo psichiatra austriaco Victor Frankl il problema è che viviamo in un mondo nel quale è difficile trovare un senso alla vita, in primo luogo perché la scuola, la famiglia e la società stessa non ci hanno insegnato a cercarlo.
Continuiamo ad approfondire l’argomento di questa settimana “L’Importanza di Avere Chiaro il Proprio Scopo nella Vita”. Le parole in corsivo sono tratte da un articolo su ArmoniaBenessere (*) su cui mi sono trovata in gran parte d’accordo. L’articolo così prosegue.
In un periodo in cui le antiche tradizioni vacillano, in cui le istituzioni non costituiscono più un riferimento stabile, ecco che l’individuo si trova di fronte al dubbio esistenziale fondamentale: che senso ha tutto ciò?
Spesso le persone avvertono questo senso di vuoto interiore, di mancanza di una finalità intrinseca della loro esistenza, ma, ancor più di frequente preferiscono continuare immutata la loro esistenza, per timore di perdere quanto hanno raggiunto fino a quel momento.
Rimandare nel tempo la risposta, accantonare la domanda o accogliere soluzioni preconfezionate non sono alternative soddisfacenti che contribuiscono ad apportare autenticità alla vita di ciascuno di noi. Ognuno di noi potrà trovare la sua risposta personale dentro di sé, magari con l’aiuto delle scienze sociali, umane o religiose.
Se non si coglie l’opportunità di trovare un senso alla propria esistenza si rischierà di vivere nel non senso, nella vacuità che, a sua volta, potrà dare origine ad una serie di sintomi e disturbi fisici e psichici.
Trovare un senso alla propria esistenza significa poter ricondurre ad una finalità ultima che trascende il contingente, quanto accade nel presente, che sia esso positivo o negativo. Soprattutto gli eventi negativi, per poter essere affrontati e per poter cogliere le opportunità di crescita e di maturazione insite in essi, hanno bisogno di essere inseriti in un progetto esistenziale più globale.
Vale la pena, quindi, provare ad avventurarsi su una nuova strada, trovare nuove risposte, nuovi modi di vivere, perché, se ci si trova in una condizione di disagio, ben difficilmente può essere peggio di quanto già non sia.
Felicità e ben essere e obiettivi
Numerosi studi effettuati nel campo della psicologia positiva ci rivelano che avere uno scopo nella propria vita favorisce il benessere psicofisico e la felicità, in quanto fornisce un senso complessivo alla propria esistenza, che, in alcuni casi, come quello della religione, trascende la propria esistenza terrena, così come quella del singolo individuo, per trasferirlo all’intera collettività.
Avere uno scopo nella vita significa avere un orientamento, delle linee guida, dei riferimenti per il proprio cammino esistenziale che danno un senso alla propria quotidianità, inserendola in un progetto più ampio e complessivo.
Lo scopo della propria vita, però, per essere benefico, deve essere stato scelto secondo le proprie convinzioni ed inclinazioni, non imposto dall’esterno.
Avere una motivazione intrinseca rende più determinati nel raggiungere gli obiettivi che ci si è proposti, più motivati, permette di essere più attivi, coinvolti e partecipi, perché si sente che si sta facendo qualcosa per rispondere a se stessi. Questo, inoltre, permette di mettere in atto le proprie potenzialità cosa che fornisce un senso di soddisfazione e di pienezza già di per se stesso. La felicità e il benessere, quindi, si possono già vivere durante il percorso verso l’obiettivo che ci si è stabilito, ancor prima di raggiungerlo.
Ottimo, ma in pratica?
Che fare se uno non ha idea di quale sia il suo Scopo nella Vita???
L’articolo, come il 99,99999999999% di quelli che puoi trovare in rete, al momento dello scendere in concreto non da però nessuno spunto realmente in grado di fare la differenza, limitandosi a dare un piccolo riassunto del cosa significa darsi degli obiettivi concreti e non teorici.
Ma OBIETTIVO ≠ SCOPO !
Avere un obiettivo è tutt’altra cosa che avere uno Scopo! Vedi quanto fumo c’è ancora in giro su questi argomenti?
PS: ecco il finale dell’articolo che era iniziato così bene, giudica tu l’utilità.
In concreto: Come fare?
Molto spesso le persone depresse tendono a formulare degli obiettivi eccessivamente elevati, al di là delle loro possibilità. Il mancato raggiungimento di essi provoca ulteriore frustrazione e demotivazione.
È importante, quindi, fissarsi degli obiettivi non solo in cui si sente di poter credere, ma anche e soprattutto che siano:
• raggiungibili;
• realistici;
• concreti;
• ben definiti;
• limitati nel tempo;
• scindibili in sotto-obiettivi, in modo da poter vivere delle gratificazioni intermedie, prima di raggiungere il traguardo finale;
• raggiungibili tramite la messa in atto di quelle che Seligman chiama “potenzialità e virtù”, che caratterizzano ognuno di noi e il cui impiego comporta soddisfazione e benessere.