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Come vincere la sindrome da “Odio-il-lunedì”

RIASSUNTO:

  • Odi il lunedì? Con molta probabilità è colpa del tuo lavoro…
  • So che ti potrebbe sembrare difficile da credere però la realtà dei fatti è che il problema non è il lavoro che fai, ma tutta un’altra serie di dati mancanti che però puoi recuperare, una volta che capisci DOVE trovarli.
  • Guarda il video per ascoltare l’intero training
  • 2 Errori da evitare e 3 Soluzioni da mettere in atto subito per migliorare il tuo rapporto insoddisfacente con il lavoro

(NOTA: Quella che segue è la trascrizione del video registrato in diretta)

Al momento in cui sto registrando questo video è lunedì.

Magari tu lo guarderai in un momento diverso della settimana, ma poco importa perché tu sai benissimo come me che prima o poi un altro lunedì nella tua vita arriva… A dirla tutta oggi è un lunedì particolare perché è anche il lunedì di rientro dopo la pausa abbastanza lunga delle vacanze natalizie e, probabilmente ne hai già sentito parlare perché se ne fa molto discutere ai giornali e alla radio, esiste addirittura una cosa che si chiama “SINDROME DA RIENTRO”

Ovvero: nel momento in cui tu stacchi per qualche motivo, soprattutto per  qualche periodo più lungo, quindi già solo il weekend, ma in particolar  modo vale per le vacanze, e poi ti ritrovi a ritornare nella tua vita quotidiana… Il tuo sistema prende uno di quegli scossoni che lo alterano profondamente!

E uno dei fattori che ha maggiore incidenza in tutto questo, immagina un pò..?

Il LAVORO!

Ma certo! la maggior parte di noi ha una situazione lavorativa che per qualche motivo è insoddisfacente: 

  • ti porta via troppo del tuo tempo.
  • O magari in questo momento non hai un lavoro, o hai paura di perdere quello che hai
  • oppure ne hai uno che anche ti piace ma non ti permette di guadagnare abbastanza
  • oppure hai un lavoro che ti fa guadagnare un sacco ma non ha nulla a che vedere con te, con chi sei veramente…

Insomma: ti ritrovi la domenica sera che sai che domani e lunedì e riprendere quella routine
ti è cosììììì pesante! 

E’ una situazione che accomuna tantissimi di noi (me compresa per lunghissimo lunghissimo tempo)

E’ per questo che ormai ho una certa esperienza (anche perchè ho trovato il modo per venirne fuori)

E in questo video voglio condividere con te due fondamentali ERRORI con cui gestire in maniera scorretta questa situazione e tre SOLUZIONI che puoi mettere in pratica fin da subito per far sì che il prossimo lunedì sia meno disastroso di questo!

 

I due più grossi errori da evitare

Allora il PRIMO errore è: “Basta, mollo tutto!

Che sia vero o che tu semplicemente lo pensi, il problema rimane lo stesso.

Ovvero, si tratta di una falsa soluzione perché il problema non è veramente il tuo lavoro…

So che ti potrebbe sembrare difficile da credere però la realtà dei fatti è che il problema non è il lavoro che fai, ma tutta un’altra serie di dati mancanti

A causa della società nella quale siamo cresciuti, che non era preparata per farci vivere in questo mondo del lavoro, adesso ti mancano STRUMENTI, ti mancano INFORMAZIONI ti manca una STRATEGIA e soprattutto ti manca un modo di vedere il mercato del lavoro che ti permette di affrontare la tua vita lavorativa in modo completamente diverso al punto da sentirti realizzato, straripante di energia, con un sacco di voglia di fare e di conseguenza anche l’energia per affrontare il lunedì in maniera completamente diversa.

Quindi il “mollo tutto” non è un modo corretto di affrontare questo fastidioso disagio, la fatica, la sindrome da rientro che sia da vacanza, che sia da weekend lungo.

Errore N°2

Altro modo sbagliato per affrontare questa situazione è pensare “Porto  pazienza” “Così fanno tutti”… è la vita, è il mondo, diventi grande… poi hai gli impegni… i figli, il mutuo, la macchina, cosa ci vuoi fare, è così per tutti…

Ecco questo è un modo sbagliatissimo perché quello che è “per tutti” non significa che sia la verità assoluta.

E’ semplicemente la cosa più comune ma non per questo deve essere la regola.

C’è quella frase bellissima di Einstein che diceva

“Tutti pensano che una cosa è impossibile finché arriva a quello che non lo sa e la fa”

Ecco, la situazione è esattamente la stessa. 

Io ho vissuto per anni circondata di persone che mi dicevano “Ma piantala di rompere le scatole, sei un ingegnere, hai un lavoro fantastico” (fantastico secondo loro, comunque… perché guadagnavo) di che cosa ti lamenti?”

E mi lamento che non mi sento realizzata!

Mi lamento che non va bene e anzi non è che mi lamento, proprio voglio qualche cosa di diverso e non mi andava bene sentirmi dire “Ma… che cosa vuoi di più? Hai un buon lavoro, una famiglia, è così che succede per tutti… Vai avanti fino alla pensione e poi te la godrai“.

Ora, se questo consiglio poteva andare bene fino a anni fa, oggi che alla pensione probabilmente neanche ci arriviamo perché è un sistema in… diciamo un sistema “critico”, quello pensionistico italiano, ma oltre a questo: se anche dovessi arrivarci, fammi capire, a 65 70 80 anni che cosa mi posso godere? Che vita posso godere?

Quando poi non ho avuto il tempo per godermi i miei figli crescere perché ero troppo impegnata a fare un lavoro che mi disgustava, ero stressata, non avevo tempo, non avevo i soldi per godermi le cose?! A 70 anni che cosa faccio? Prendo e vado in giro per il mondo?

Certo, c’è chi lo fa, ma bisogna avere la certezza che avrò una salute di  ferro e che potrò permettermi di fare tutto quello che a 30 35 40 45 50 anni e oltre posso fare, ma in maniera diversa.

Quindi “così fan tutti” non è una risposta.

Questa è stata la mia grande fortuna (o forse meglio tenacia e  insistenza): il fatto che per vent’anni ho insistito, sono caduta migliaia di volte perché ero determinata a trovare quello che mi appassionava, avere un lavoro che valesse il tempo, la mia vita e di conseguenza poi, anche se il lunedì mattina le coperte calde sono comodissime anche per me!, però ho un qualche cosa che mi motiva ad alzarmi, a partire, a fare, perché sono cose che mi realizzano, che mi soddisfano.

Perché il mio lavoro vale il mio tempo, oltre naturalmente poi a rendere migliore la mia vita, il mio umore, il modo con cui posso affrontare il resto della vita e quindi migliorare anche le situazioni personali, le relazioni, la voglia e il tempo per dedicarmi in maniera migliore al mio corpo… quindi è un circolo virtuoso che si attiva nel momento in cui tu hai  nella tua vita un lavoro che vale il tuo tempo e la tua vita!

Quindi, questi due erano in due modi errati. Abbiamo detto: “Mollo tutto”, che sia solamente una fantasia o che tu lo faccia per davvero, che è ancora più rischioso, e “Così fanno tutti” sono i due errori. 

Tre soluzioni per liberarti dal senso di insoddisfazione
per il tuo lavoro

N°1. Chiarezza

Fai chiarezza! Chiarezza su che cosa c’è che non funziona e anche poi su quello che funziona.

N°2. Perchè

Il secondo punto su cui lavorare è questo: “Trova un perché”. Non dico il perché della vita, ma un perché che ti permetta di focalizzati sul sulla fatica che stai facendo e dargli un senso. La vita  non è sempre perfetta… qualunque cosa ti capiti può essere punteggiata di cose che non funzionano, qualunque situazione può prenderti alla sprovvista…

Quindi non possiamo fare i conti con quello che arriva da fuori perchè non è controllabile nè prevedibile. Ma darci un perché nel momento in cui stiamo facendo fatica è indispensabile! E’ quella cosa che ti fa rialzare, quella cosa che crea in te la resilienza, quella cosa che ti dà la spinta, quella cosa che ti permette di restare in movimento anche quando le cose sono difficili.

Un lavoro orrendo, se lo fai perché sai che ti stai costruendo, anche semplicemente una sicurezza economica nel mentre ti costruisci un  percorso lavorativo diverso e migliore, è già tutta un’altra cosa!

Io ho passato anni facendo un lavoro che non mi piaceva, che letteralmente odiavo, somatizzano sul piano fisico, ma sono riuscita ad andare avanti proprio e solamente perché sapevo che quel lavoro mi permetteva di guadagnare dei soldi con cui io potevo mantenere i miei impegni, le mie cose, la mia vita e nel frattempo studiare, reinvestire comprare corsi di formazione, tutto quello che mi è servito per arrivare ad essere la persona che sono adesso.

Quindi, il fatto di farlo per un perché, può essere un perché di crescita ma può essere un perché per i tuoi figli, l’importante è che sia un perché collegato al terzo punto di soluzione.

Perché il sacrificio solamente in quanto tale a tempo indeterminato “lo  faccio così per i miei figli per sempre” diventa difficile da sostenere a lungo termine.

N°3. Movimento

E questo ci porta al terzo punto, alla terza  soluzione ovvero “Mettiti in moto”.

Cosa intendo con “mettiti in moto”?

Intendo: crea un piano d’azione.

Se in questo momento della tua situazione lavorativa non ti realizza, non ti soddisfa, non ti  appassiona, ti rattrista, ti stessa… crea un piano per migliorarla!

Con il primo punto abbiamo visto la chiarezza: dovresti aver messo più luce su che cosa ti dà difficoltà, su che cosa non ti piace nel lavoro a attuale.

Con il secondo punto abbiamo detto “trova un perché” per sostenere questa situazione e come ti dicevo collegalo poi al movimento, cioè non puoi restare in una situazione insoddisfacente per sempre. Si può sacrificare del tempo, della qualità di vita, dell’impegno se hai un perché, ma “a termine”!

Non puoi fare lo schiavo a vita! Quindi avere un piano d’azione è assolutamente indispensabile perché è quella cosa che ti permette di dire “ok là fuori diranno… tutti dicono che così succede per tutti, così va bene per tutti. Non importa. Io so che ho un piano d’azione e su questo piano d’azione sto costruendo il mio futuro!”

Come fare per avere questo piano d’azione? Innanzitutto devi conquistare più abilità, più maestria sul come affrontare il mercato del lavoro. Ognuno di noi esce oggi sul mercato del lavoro con la sua unica certezza che bisogna lavorare ed è troppo poco oggi per affrontare il mercato del lavoro!

Non è sufficiente “aver bisogno di lavorare” per trovare lavoro. E questo succede che tu esca dall’università come che tu ti ritrovi senza lavoro all’improvviso perché la tua azienda salta per aria, o perché tu decidi consapevolmente e deliberatamente di cambiare lavoro. Cioè, non è che perché tu hai bisogno di un lavoro tu sai trovare lavoro, ok?! Quindi prima cosa bisogna passare dal bisogno di un nuovo lavoro al “Come faccio a trovare lavoro” che non è il come trovo la soluzione – magheggio!

E’: come posso dotarmi di tutte le abilità, gli strumenti che mi servono, cosa mi serve padroneggiare per andare a caccia nel mondo del lavoro?

E’ come fare un qualsiasi sport, una qualsiasi attività, una  qualsiasi facoltà anzi dovrebbero metterlo obbligatorio nel corso di laurea quali solo gli strumenti efficaci per trovare lavoro!

Che poi gli strumenti efficaci per trovare lavoro è solo un pezzo dell’equazione  perché poi che dovrebbero all’università anche dire che ti hanno formato per una piccolissima parte del mercato, per la quale tu con ogni probabilità non hai un incastro perfetto…

Perciò ti dovrebbero dire ok ti abbiamo dato una forma mentis sul modo di affrontare lee tue competenze tecniche ti diamo anche qualche strumento per affrontare il mercato poi però tu devi trovare la maniera di capire che cosa ti piace e come incastrare i tuoi talenti, competenze e abilità migliori con quello che il mercato chiede, in modo da poter avere  finalmente un lavoro che vale la tua vita.

Questo è un pò futuristico pensare che l’università lo faccia e se  desideri approfondire questi temi il mio sito e tutto quanto il mio  lavoro è esattamente improntato su questo per dare quella formazione che  il nostro sistema scolastico per varie ragioni e motivi che adesso non andiamo a vedere, non ti dà e non ti darà mai perché un po’ non è nel loro interesse e un po diciamo che il tempo di messa in allineamento con l’avanzare della tecnologia del mondo veloce in cui viviamo oggi, rispetto i tempi diciamo standard scolastici, universitari… sono tempi molto diversi.

Se vuoi puoi approfondire questi temi e avere accesso all’anteprima del mio libro “Un Lavoro che vale”, che è esattamente il piano d’azione base che devi mettere a punto puoi andare su questa pagina e scaricarlo gratuitamente =>  www.ericazuanon.com/anteprima-libri/ 

Base non perché ce ne siano poi gli altri ma è la versione che puoi mettere a punto in qualsiasi momento a partire da qualsiasi punto tu ti trovi.

Vedrai poi nel libro, è un sistema circolare, una ruota che aumenta la sua portata man mano che la applichi quindi la sua versione base è esattamente uguale alla versione ingrandita solo che tu hai  aumentato la tua capacità, la tua maestria, le tue abilità nell’ identificare chi sei, che cosa vuoi veramente, nel capire che cosa vuole veramente il mercato e nel trovare il modo di comunicarti sul mercato in maniera tale che il mercato sappia che esisti, prima cosa.

Sappia che vali, seconda cosa, e che ti dia un’opportunità, terza cosa.

Che però tu ti sai giocare perché anche questa è una cosa importante: non  è sufficiente poi agganciare il lavoro.

L’aggancio del lavoro è una parte, certo non semplice, ma sapere come fare per mantenerlo e non fartelo portare via al primo soffio di vento è tutta un’altra cosa!

Perché hai bisogno di essere una persona che ha certe caratteristiche, certi requisiti e tutto questo non ti viene insegnato nel sistema scolastico e dalla nostra società.

Perciò intanto lavora su questi tre punti per far sì che il prossimo lunedì (beh, magari non proprio il prossimo-prossimo, perché è un processo che ha bisogno del suo tempo, però diciamo presto un qualche lunedì!) tu possa dire “E’ fantastico! non ho ancora al lavoro che veramente fa la differenza della mia vita, però sono dentro un processo preciso, è una strada e come tutte le strade è sufficiente che io percorra quella strada abbastanza lungo, per abbastanza tempo per arrivare a destinazione.”

Ecco questo è quello che il sistema CREEA di “Un lavoro che vale” ti dà: esattamente una ruota, una macina, un qualche cosa che ti permette di avanzare con il tuo passo, lento, veloce… a seconda del tempo che poi hai a disposizione, ma con sicurezza verso una direzione chiara che è la direzione di conquistare un lavoro che vale la tua vita!

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Missione Lavoro e Un Lavoro che Vale (+ regalo per te!)