Nonostante l’anno strano, continuano gli incontri di Blog in rete, il percorso per Blogger consapevoli fortemente voluto da Giulia Bezzi di LeROSA: un percorso in cui ogni mese si approfondisce, con l’aiuto di esperti del settore, una diversa faccia del prisma necessario per essere blogger di professione.
Blog in rete: settimo incontro
Il settimo incontro di Blog in rete in questa prima edizione ha visto coinvolto Paolo Verdiani sul tema della pubblicità online: come districarsi tra Google ADS e Facebook ADS.
Negli ultimi anni, sempre di più, l’advertising è una componente fondamentale di ogni strategia di marketing. A ben vedere, l’importanza di un’adeguata comunicazione al proprio pubblico per poter ottimizzare la vendita dei propri prodotti e servizi, è ben conosciuta sin dai tempi del buon Henry Ford:
Le anatre depongono le loro uova in silenzio. Le galline invece schiamazzano come impazzite. Qual è la conseguenza? Tutto il mondo mangia uova di gallina
Se questo valeva ai tempi di Ford, quando ancora non esisteva praticamente nulla e si poteva produrre grandi quantità pressoché indifferenziate dello stesso bene, oggi che il mercato offre praticamente illimitate varianti di ogni bene o servizio, l’advertising ovvero pubblicità a pagamento è ancora più vitale.
In particolare nel mondo del blogging questa è una consapevolezza fondamentale a cui arrivare quanto prima: sono finiti i tempi in cui ci si apriva un semplice blog fatto in casa, si scriveva con costanza quasi come su un diario online e ci si trovava con fiumi di followers e lettori.
Negli ultimi 10-15 anni il numero di persone che ha aperto un blog è aumentato esponenzialmente. Secondo una statistica recente (GrowthBadger, 2019) ci sono oltre 600 milioni di blog nel mondo.
Come distinguersi dalla mischia? Con ottimo contenuto, frequenza di pubblicazione adeguata, targetizzazione mirata e una spruzzata di sano advertising.
La buona notizia è che oggi, grazie al DRM – Direct Response Marketing ogni investimento pubblicitario può essere fatto in modo strategico e misurato.
A differenza cioè di quello che si poteva fare un tempo, oggi è possibile tracciare e monitorare nel dettaglio il ROI (ritorno sull’investimento) di qualsiasi azione di promozione della propria attività, prodotto o del proprio blog.
Google e Facebook ADS: come fare?
Con Google ADS e Facebook ADS è possibile monitorare costantemente le campagne pubblicitarie in modo da correggere il tiro, se non sono performanti, evitando lo spreco di tempo, denaro e energie delle comunicazioni uno a tanti come succede nel marketing tradizionale (pubblicità sui giornali, TV, cartelloni stradali ecc.).
Per contro però, essendo questi strumenti messi a disposizione dai grandi player, particolarmente evoluti e sofisticati, saper scegliere quali usare e saperli usare al meglio, non è cosa semplice.
La prima cosa da fare è avere assoluta chiarezza dell’obiettivo che si vuole raggiungere: puntare ad aumentare la visibilità del proprio brand è un obiettivo ben diverso che puntare a ricevere una richiesta di preventivo o a produrre una vendita.
Quindi un obiettivo di traffico è diverso da un obiettivo di acquisizione contatti (detto anche di lead generation) e ancora diverso da un obiettivo di conversione contatti in clienti.
La scelta dello strumento di advertising migliore dovrà quindi dipendere sia dal tipo di obiettivo sia dal punto in cui si trova il nostro utente all’interno del cosiddetto customer journey ovvero il percorso ideale che ognuno di noi fa dal momento in cui scopre di avere un problema al momento in cui valuta con che prodotto/servizio risolvere quel problema.
Un utente su Facebook intento a cercare distrazioni, ha un tipo di attenzione diversa da un utente che volontariamente va su Google e digita una chiave di ricerca specifica. Tecnicamente si dice che Google ADS intercetta la domanda diretta, cioè persone che cercano attivamente una cosa specifica mentre Facebook ADS intercetta la domanda latente, cioè persone che potrebbero essere interessate o incuriosite a ciò che offriamo.
Investire denaro per mostrare il tuo messaggio pubblicitario su Facebook o su Google di conseguenza dipenderà molto anche dal tipo di messaggio, oltre che dal pubblico.
Una volta stabilito obiettivo e strumento di advertising, è necessario stabilire un budget da dedicare alle campagne. Può sembrare piuttosto semplice come tema, in realtà il rischio è di bruciare tutto il budget a disposizione sui primi annunci messi su solo per vedere se funziona. Ma senza una strategia vincente e un piano a medio-lungo termine, non funziona nulla di sicuro.
Il motivo è di nuovo molto prevedibile e tecnico, come tutto nel DRM: le campagne di advertising su qualunque canale hanno bisogno di essere ottimizzate. L’ottimizzazione richiede di raccogliere un certo numero di dati per poter essere statisticamente rilevanti e quindi produrre risultati degni di valutazione.
Molto meglio quindi investire un importo più basso su un arco temporale medio lungo di 9-12 mesi, che bruciare tutto il budget in una manciata di settimane.
Una volta decisa la strategia di investimento resta infine da decidere quale è il target a cui rivolgersi. Nel DRM questo tipo di specifica può arrivare a gradi di grande precisione: su Facebook è possibile targetizzare persone sulla base non solo dei loro dati anagrafici e/o geografici ma anche sul tipo di interessi e abitudini che hanno dimostrato sul social.
Su Google ADS invece la logica è un po’ diversa: si targetizzano delle parole chiave specifiche e la logica di funzionamento è quella delle aste. Google ADS mostra il tuo messaggio pubblicitario a tutti gli utenti che hanno fatto quella specifica ricerca di parola chiave, dando la precedenza a chi ha puntato di più, fra tutti quelli che stanno investendo soldi in promozione di quella parola chiave.
In breve, i vantaggi di Google ADS
- si parla ad un target specifico per parola chiave
- puoi distinguere chiaramente il punto del customer Journey in cui si trova il tuo utente, distinguendo le chiavi di ricerca transazionali da quelle informazionali
I contro di Google ADS risiedono nel fatto che
- si intercettano solo utenti che hanno un reale bisogno
- l’audience può essere limitata se sbagli parole chiave
- il CPC (costo per clic) può essere anche molto alto
Per quanto riguarda i vantaggi di Facebook ADS invece
- gli annunci vengono mostrati a un target anche molto profilato
- esiste la possibilità di creare pubblici simili fra campagne e sulla base di liste mail di contatti
- è possibile (salvo ulteriori modifiche in tema legislativo di Privacy) fare remarketing
Infine, contro di Facebook ADS stanno nel fatto che
- l’audience di alcuni settori può essere molto limitata
- le conversioni dirette sono molto difficili (ad esempio, per un blogger è difficile ottenere un contatto)
Chi è Paolo Verdiani?
Paolo Verdiani è un Advertising Specialist, un Consulente di Web Marketing che aiuta aziende e professionisti a proporsi nel modo migliore sul web. Perché, come ama dire Paolo “avere un sito è relativamente facile, avere un sistema che fa vendere è un’altra cosa”
Collabora con diverse agenzie nazionali ed internazionali, seguendo la parte web marketing di grandi portali multi-argomento, occupandomi di SEO Copywriting, Consulenza Google AdWords, Facebook Ads, Realizzazione Siti WordPress, Social Media Marketing.
Il suo approccio è centrato sul cliente, tanto da aver inventato un sistema che ha ribattezzato Web Marketing Sartoriale: la sua specialità infatti è costruire strategie tagliate su misura sia sull’offerta di valore dell’azienda che sui bisogni specifici dei suoi clienti, per massimizzare il risultato fra i milioni di proposte che si possono trovare sul web. Il tutto sempre con un unico obiettivo: far sì che siano i clienti a trovare l’azienda e non l’azienda a rincorrere i clienti.
Questo articolo fa parte di “Bloginrete” de LeROSA, progetto di SeoSpirito Società Benefit srl, in collaborazione con &Love e Scoprirecosebelle, che ha come obiettivo primario ascoltare le donne, collaborare con tutti coloro che voglio rendere concrete le molteplici iniziative proposte e sorridere dei risultati ottenuti. È un progetto PER le donne, ma non precluso agli uomini, è aperto a chiunque voglia contribuire al benessere femminile e alla valorizzazione del territorio, in cui vivere meglio sotto tutti i punti di vista.