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Il Vero Ostacolo alla Tua Felicità

Il Vero Ostacolo alla Tua Felicità

A volte non sai proprio da dove cominciare.

Non hai idee, non sai cosa vuoi nè tanto meno riesci ad immaginare altri modi con cui potresti migliorare la tua vita, portarla al livello successivo.

Stai fermo lì, al tuo posto, con aria sconsolata e l’energia a terra, chiedendoti dove hai sbagliato, come mai vedi gli altri che ti sfrecciano a fianco macinando risultati a raffica mentre tu, povero idiota, sei sempre fermo lì al solito posto se non peggio.

E continui così, immerso nei tuoi tristi e insoddisfatti pensieri, scendendo di mezzo metro ad ogni respiro nel tuo personale inferno.

Questo è il modo in cui la maggior parte di noi ha imparato a vivere la vita. Non ci hanno insegnato ad essere vincenti, ad essere guerrieri, a fissare obiettivi e raggiungerli.

coraggio-di-essere-se-stessiPurtroppo dal primo momento in cui siamo entrati a scuola ci hanno insegnato una sola cosa: zitto, ubbidisci e non ti permettere di fare qualcosa di diverso da quello che ti dico io.

Questo è quello che abbiamo imparato, questo è il modo di vivere la vita che ormai abbiamo finito per avere scritto nel nostro DNA.

Questo è il motivo per cui la vita, oggi, per la maggior parte di noi, è così dannatamente difficile.

E’ difficile perdere peso. E’ difficile cambiare lavoro. E’ difficile trovare la propria passione e renderla una realtà prospera in grado di farti pagare le bollette ogni mese e dare a te e la tua famiglia tutto quello di cui hai bisogno.

Ognuna di queste cose e qualunque altra tu ti stia impegnando a creare ha un nemico molto più grande degli ostacoli della vita, della crisi, della cattiveria o dell’ingiustizia che c’è la fuori nel mondo. Ognuna di queste cose ha TE STESSO come più grande nemico!

Sei tu stesso il tuo più grande nemico. Te lo ripeto perchè sul subito ti sembrerà impossibile, sei troppo abituato a credere che le tue vittorie e le tue sconfitte dipendano dal mondo là fuori, ma la realtà è tutt’altra.

Se in questo preciso momento non sei felice, non ti senti realizzato e soddisfatto di ciò che sei e di ciò che hai, puoi incolpare solamente te stesso e i tuoi pensieri.

Noi possiamo vivere ora una vita trionfale, leggendaria, piena di tutto quello che potremmo immaginare e desiderare. Il fatto è che passiamo troppo tempo a confrontare i nostri risultati con quelli degli altri che sembrano avere sempre di più e di meglio di quello che abbiamo noi.

Risultato? Ogni giorno siamo più insoddisfatti e come cani ringhiosi alla catena a testa bassa andiamo nel mondo pieni di rabbia e di livore.

 

Purtroppo la maggior parte delle persone è stata così indottrinata a credere che “sarai felice quando avrai/farai…” che credere a questa realtà così semplice e potente riesce impossibile.

Preferiamo continuare ad essere infelici, a sentirci dei poveri sfigati sempre di corsa e in lotta con la vita, piuttosto che fermarci quell’istante a raddrizzare il tiro.

Come si fa in pratica?

Risposte e soluzioni in generale non ne ho. 

Ma ho un sistema esatto per risolvere la faccenda sul piano professionale e lavorativo della tua vita…

 

Vincere le emozioni negative

Vincere le emozioni negative

In questi giorni parlavo con un’amica delle difficoltà che lei sta incontrando in questo periodo, in un’altalena di cattivi pensieri ed emozioni tristi.

Mi chiedeva come faccio io a non avere mai cattivi pensieri o a non essere mai triste…

Quello che le ho risposto l’ha stupita moltissimo: il fatto è che ANCHE IO ho cattivi pensieri e ANCHE IO a volte sono triste. Anzi, confesso che la faccenda succede piuttosto spesso in certi periodi. 

La differenza fra me e lei è che io ho imparato a guidare questi momenti dentro al tunnel della negatività in modo da uscirne molto più velocemente.

Lo faccio ogni giorno. Il più possibile.

Ma non significa che ci riesco sempre.

Anzi.

Ci sono momenti in cui il peso che sento addosso è così forte che mi chiedo: ma ne vale veramente la pena?

Poi però guardo negli occhi il mio adolescente preferito, impegnato e super attivo nei suoi progetti.

Vedo la piccola di casa, elettrizzante e felice nella sua libertà di esprimersi come io mai neanche in tutti i miei 40 anni sono riuscita a fare. 

Leggo i post e le mail di tutte le persone che scrivono per ringraziare di averle aiutate a migliorare la loro vita professionale, anche solo di quel poco che basta per aiutarle a tornare a sperare di nuovo. 

Non per speranza sciocca ma perchè hanno capito come affrontare in modo diverso il mercato del lavoro. 

E allora penso che ne vale assolutamente la pena. 

O quanto meno. Non vale la pena vivere per meno di così. 

Le emozioni negative? Pazienza. 

Ho altro di meglio da fare. 

Questa è la sensazione a cui secondo me è utile e sano puntare. 

La sensazione che riesci a procurarti da solo nel momento in cui hai finalmente accesso a tutte le informazioni che ti permettono di essere tu l’unico al comando della tua vita personale e professionale. 

La sensazione che provi quando sai che il tuo futuro è nelle tue mani e non in balia di una sorte dispettosa e completamente sconosciuta. 

E’ più facile a farsi che a dirsi. Davvero. 

Quando scopri la mappa per muoverti nel labirinto, tutto diventa molto più semplice ed immediato. 

Se ti interessa approfondire, qui c’è la risorsa che ho preparato per te: 

Quando lo shock è troppo forte

Quando lo shock è troppo forte

tristezzaL’azienda in cui lavori da anni chiude.
La persona a cui hai affidato i tuoi soldi con fiducia se ne va con il malloppo e tu perdi i risparmi di una vita.
La persona che ami ti lascia senza motivo.

Quanti di questi shock possono avvenire nella vita di una persona? Tanti. Comunque ad un certo punto, troppi. 

Ognuno di noi ha una certa resistenza interiore alle batoste della vita ma ad un certo punto quella forza sembra essere finita e ti ritrovi senza più risorse, senza più forza per continuare come facevi prima.

All’inizio cerchi disperatamente di rimettere in piedi la situazione, di combattere, di mantenere il resto della tua vita in una qualche forma di equilibrio ugualmente ma molto spesso, dopo qualche tempo, semplicemente ti mancano le forze e non ci riesci più.

“Io non so più cosa fare.. non solo non riesco a desiderare più alcunchè, ma non ci trovo proprio il senso, io ci provo, cerco di costringermi a fare tutto ciò che ho sempre fatto quando stavo bene, ma mi provoca una sofferenza atroce…”

“Ho un senso di vuoto costante, e più cerco di fare qualcosa e più mi salgono l’ansia e l’angoscia..
mi sale il nervoso, la rabbia, mi sento stupida ed incapace.
e quest’ansia maledetta che mi divora, da quando apro gli occhi alla mattina a quando vado a letto la sera, che mi divora nel bel mezzo della notte, tanto che mi sembra di soffocare…”

“Questa bestia che ti succhia le energie vitali, che ti annulla qualsiasi prospettiva, che ti fa sembrare tutto vuoto e privo di significato.
Si, magari ci provi a stare a galla, bruci letteralmente le poche energie che ti senti addosso per cercare di non affondare del tutto.”

Si chiama depressione ed è davvero una brutta bestia. Una bestia che al giorno d’oggi, con tutte le criticità e cambiamenti che ci troviamo a dover affrontare sempre più frequentemente, entra con prepotenza nella vita di persone “normali” che mai se lo sarebbero aspettate.

Come ben spiega Raffaele Morelli: “Prima c’era un ruolo ben preciso che scandiva l’esistenza e dava senso a tutto, poi ecco il cambiamento non voluto, che viene sentito come un lutto, una perdita di se stessi. È questo lo schema che può innescare una depressione anche molto seria.”

La Depressione non è una condizione da “sfigati”

C’è una certa tendenza nel nostro mondo iper veloce e puntato al successo, a pensare alla depressione come ad un qualcosa di disfunzionale e raro, qualcosa che capita a chi non si impegna abbastanza, a chi non è abbastanza forte, a chi preferisce lamentarsi piuttosto che rimboccarsi le maniche e cambiare la propria vita.

starbeneE’ la posizione che i “guru” americani tengono da molti anni e che ormai sta prendendo piede anche in Italia, al punto addirittura da finire nei rotocalchi. Qui a fianco trovi l’articolo di marzo della rivista “Star Bene”.

Di fronte all’argomento “Depressione/shock da cambiamento” le posizioni sono sostanzialmente tre:

1. I tradizionalisti. Sono gli psicologi e psichiatri, formati alla medicina tradizionale. Ti fanno parlare, parlare, parlare. Alla ricerca di connessioni con il tuo passato, di traumi non rimossi, di ereditarietà a cui imputare la tua “debolezza”. E, quando proprio non ne vengono a capo, si rivolgono alla panacea di tutti i mali: gli psicofarmaci.

2. I new age. Sono tutti i convinti sostenitori che “con l’amore si può guarire qualsiasi cosa”, che riconnettendoti con l’energia dell’universo e della natura ritornerai a stare perfettamente bene. Rituali, meditazioni, ipnosi, terapie floreali che per una grandissima maggioranza di persone hanno lo stesso effetto di un bicchiere di acqua naturale.

3. I motivazionisti. Sono tutti quelli del filone “americano”, convinti che pompandoti una buona dose di entusiasmo nelle vene puoi cambiare istantaneamente ogni tua emozione negativa e tornare a stare bene in tempo zero. Anche perchè, se non lo fai, sei un povero sfigato.

E’ un pò come le diete. C’è la Dukan, la Paleo, la “tutta shake”, la Dissociata e decine di altre che ti promettono di darti la soluzione. Poi tu provi e per te non funziona.

Ora, sicuramente c’è qualcuno per cui ha funzionato, però com’è che tu sei proprio l’unico sfigato a cui non ne funziona nemmeno una?

Ecco, con la crescita personale e le strategie per superare i momenti di depressione la cosa funziona allo stesso modo. Sì, per qualcuno quelle strategie o sistemi hanno funzionato, ma la maggior parte delle persone continua ad avere risultati parziali saltellando da uno all’altro, sentendosi sempre più incapace.

E’ ora di smettere di improvvisare

Ti è mai capitato a scuola un insegnante di quelli che con lui, tutti in classe a parte il secchione erano sotto la sufficienza? A me più di qualche volta, soprattutto quando facevo ripetizioni nei tempi antichi dell’università.

A buon senso, se un’intera classe di persone non riesce ad arrivare a sufficienza, è più probabile che sia una classe di deficienti o che l’insegnante non valga un accidente?

Per me, senza dubbio, la seconda.

Insegnare non è una cosa che uno si improvvisa. Servono conoscenze precise, di quello che insegni e di COME lo insegni.

Da questo punto di vista, nessuno dei tre gruppi di cui abbiamo parlato ha le carte in regola, ne manca sempre un pezzo.

Noi ingegneri che, si sa, abbiamo come tutti i nostri bei difetti, abbiamo però anche un pregio particolare: guardiamo le cose dal punto di vista del processo e del risultato.

Ovvero. Se una cosa funziona per te ma poi non riusciamo a farla funzionare per chiunque altro, allora quella cosa semplicemente non funziona. Non è un processo standardizzato abbastanza.

Il Signor Toyota ha espresso questo concetto in modo secondo me fantastico. Lui diceva:

“Noi otteniamo risultati brillanti da persone di medie capacità che operano e migliorano processi brillanti.

I nostri concorrenti ottengono risultati mediocri da persone brillanti che operano con processi difettosi.

Quando loro incontrano difficoltà cercano di assumere persone ancora più brillanti. Noi non possiamo che superarli.”

Felici in 5 passi coverQuesto è quello che manca al giorno d’oggi: un processo chiaro, semplice e lineare, in pochi passi ripetibili per:

  1. Incassare con sapienza i colpi della vita
  2. Curare velocemente le emozioni (senza negarle!)
  3. Trovare le risorse interiori per ritornare in traiettoria
  4. Avere sempre benzina da mettere nel tuo motore interiore

Pochi, semplici, ripetibili passi.

Vuoi un estratto per cominciare ad allenarti in attesa del Corso vero e proprio che uscirà a fine mese? Lo puoi scaricare gratuitamente qui.

Come trovare lavoro con internet

Come trovare lavoro con internet

facebookzuckSempre in tantissimi mi scrivono: ma come faccio a trovare lavoro su internet?

La risposta, da che è arrivata la rivoluzione Facebook può essere davvero semplice, gli ingredienti necessari pochi:

1. Connessione internet
2. Profilo Facebook
3. Creatività
4. Pensiero laterale

Ti potrebbe capitare persino, con un’idea strampalata e assolutamente inutile di finire sulle prime pagine di tutti i giornali italiani, guadagnare un posto nel Guinness dei primati e diventare conduttore di una rubrica in radio.

Non è fantasia, è realtà. La realtà di Roberto Esposito, salernitano, studente 26enne di ingegneria aerospaziale.

Puoi leggere la sua storia qui:

http://www.vanityfair.it/news/italia/2011/10/10/facebook-guinness-primati-post-commenti

Ma come faccio ad essere felice quando le cose vanno così male?

Ma come faccio ad essere felice quando le cose vanno così male?

Come fare quando la vita ti mette davanti a qualcosa che proprio non riesci ad accettare? Come fare ad essere felici davanti alle ingiustizie e al dolore?
In questo video ti dico come sono riuscita a farlo, passando dall’esaurimento nervoso ad una condizione di felicità “a prescindere”. A prescindere dalle circostanze negative, diventando l’unico motore e generatore della mia felicità.

https://youtu.be/uditNqAoVWU