Blog in rete all’appuntamento mensile di gennaio 2020, ha affrontato il tema della scrittura per copywriter con la tutor Regina Moretto, Esploratrice di Scrittura Potente come lei ama definirsi. In questo post ti guido alla scoperta di questo nuovo tassello di Blog in Rete e della frizzantissima Regina Moretto.
Blog in rete: terzo incontro
Blog in rete è il percorso ideato da Giulia Bezzi di SEOSpirito Società Benefit per fare community e sostenere la crescita web delle donne partecipanti de LeROSA. Un percorso lungo un anno con 12 lezioni frontali. Oltre a queste lezioni sono previsti anche 4 giorni al mese di allenamento intensivo, perché il progetto è fortemente orientato al learning by doing.
E, come puoi vedere dagli utimi spezzoni del video che segue, in questo terzo incontro la parte del fare è stata particolarmente abbondante, creativa e fuori dagli schemi.
Scrittura per copywriter
La scrittura è una delle più belle forme di espressione creativa fin dall’antichità. Con l’arrivo del web anche la scrittura ha subito trasformazioni di diverso genere. Fra queste c’è la scrittura per copywriter ovvero l’arte e la scienza di scrivere per vendere di più e avere successo nel nuovo mutevle mercato.
Non è quindi semplicemente scrivere per emozionare o per raccontare ma scrivere contenuti per la comunicazione online e offline di un’azienda, con l’obiettivo di produrre contenuti capaci di intercettare nuovi clienti o di fidelizzare quelli esistenti.
Altrimenti detta anche scrittura persuasiva o arte dello scrivere per vendere, la scrittura per copywriter è una delle competenze e abilità chiave che ogni azienda o professionista debba avere nel suo arsenale.
Così come qualunque azione compiamo online e offline finisce per definire chi siamo e quindi determina il nostro Personal Branding, analogamente succede con la scrittura: qualunque segno scritto o multimediale che lasci di te, finirà per determinare la tua web reputation influenzandola in qualche modo.
E proprio nel Personal Branding e nella ricerca della propria voce unica Regina trova la cifra caratteristica del suo contributo. A differenza di altri Copywriter e Comunicatori più rivolti al lato fortemente commerciale della scrittura, Regina si diverte a passare da un’angolatura diversa e molto più legata alla creatività pura, oltre che alle fonti letterarie che hanno fatto la storia della letteratura mondiale.
Le sue mille citazioni di libri grandi classici di ogni tempo hanno fatto ricordare che la scrittura per copywriter è sì scrivere per vendere. Ma prima di vendere viene la parola scrivere, che è un arte antica per la quale ogni tanto sarebbe saggio tornare a prendere indicazioni e lezioni da chi ha saputo comporre versi o volumi che hanno attraversato la storia. Non solo dai moderni marketer americani.
Chi è Regina Moretto
Esploratrice di scrittura potente, energia luminosa al servizio della comunicazione: così ama definirsi Regina e in effetti trovo sia una splendida sintesi di chi è Regina Moretto.
La sua scoppiettante energia e la sua cultura letteraria di cui non riesci a vedere il fondo nonostante le migliaia di citazioni durante la giornata, fanno di lei una voce caratteristica e multiculturale nel panorama della creatività.
Impossibile non notare le sue origini veneziane in quel modo curioso e aperto al mondo che ha di guardare e di raccontare la realtà.
Con Regina non rischi certo di stancarti con quella lingua piatta e noiosa che viene usata per il business ancora troppo spesso. La sua tecnica della Scrittura Potente è focalizzata invece nell’estrarre l’essenza e il senso più profondo da ogni storia, professionale o personale, grazie a una comunicazione basata su domande non convenzionali.
Formatrice TrasformAttrice ama usare durante i suoi laboratori e workshop, tecniche di comunicazione ispirate al teatro, tanta manualità e auto-indagine all’interno di se stessi con spirito di esplorazione e tecniche di pensiero laterale per stimolare quella creatività pura e finemente letteraria di cui Regina è splendida rappresentante.
Perché come dice Regina: La creatività della Scrittura Potente esprime la RICCHEZZA che portiamo nel cuore.
Questo articolo fa parte di “Bloginrete” de LeROSA, progetto di SeoSpirito Società Benefit srl, in collaborazione con &Love e Scoprirecosebelle, che ha come obiettivo primario ascoltare le donne, collaborare con tutti coloro che voglio rendere concrete le molteplici iniziative proposte e sorridere dei risultati ottenuti. È un progetto PER le donne, ma non precluso agli uomini, è aperto a chiunque voglia contribuire al benessere femminile e alla valorizzazione del territorio, in cui vivere meglio sotto tutti i punti di vista.
Blog in rete, l’innovativo percorso di Blogging professionale tutto al femminile fortemente voluto da Giulia Bezzi, per il suo terzo incontro ha avuto un tutor d’eccezione: Salvatore Russo, Brand Builder, Digital Marketing Strategist, Event Manager, ideatore e direttore creativo di SEO&Love e autore di libri dedicati al Content Marketing.
Ovviamente Salvatore non poteva che parlare di Personal Branding. E, ovviamente, non poteva che farlo in modo decisamente non convenzionale.
Mentre aspetti di andarlo ad ascoltare anche tu dal vivo alla prima occasione utile, ti regalo qualcuna delle sue perle.
Blog in rete: terzo incontro
Dopo aver lavorato alla costruzione dei pilastri di un business online con il Business Model Canvas insieme a Fabiana Palù, in ogni business che si rispetti arriva il delicato momento di programmare in che modo desideri che il mondo sappia della tua esistenza.
Avevo già avuto il piacere di ascoltare Salvatore Russo, perciò aspettavo questo incontro circa come mia figlia aspetta il Natale.
Non che avessi dubbi in merito, ma naturalmente le aspettative sono state perfettamente soddisfatte.
Salvatore ci ha guidate in un viaggio attraverso i concetti del Personal Branding con quel suo stile unico che lo contraddistingue: frizzante, divertente, a tratti scanzonato, facendo tutto sul serio senza però mai prendere niente troppo sul serio.
Insomma, una formula che assicura un apprendimento di quelli a lungo termine e senza fatica, che non rischia mai di annoiare e realizza una delle formule più vincenti in ambito formativo: insegnare divertendo.
Personal Branding cos’è
Il termine Branding è storicamente legato alle aziende di marca e in effetti il cosiddetto posizionamento di marca o branding nasce in ambito aziendale a partire dagli anni ‘30 con l’obiettivo di inventare un nome di prodotto che possa essere ricordato e identificato facilmente dal consumatore.
E per tutto il tempo in cui le grandi aziende hanno fatto da papà ai lavoratori, assicurando stipendi, pensione e benefit in cambio di rispettosa e fedele prestazione di lavoro dipendente, non era necessario sapere altro in merito.
Ma oggi che le aziende sono frullate dalle mille sfide del mondo globale, ipertecnologico e in contrazione di consumi, oggi che la pensione è un miraggio, oggi che a 50 anni rischi sempre più spesso di restare senza lavoro, anziché avere un avanzamento di carriera, ecco che diventa indispensabile per un singolo lavoratore sapere di Personal Branding.
In termini concettuali è dunque molto facile dire cos’è il personal branding: è il modo con cui scegli di dipingere la tua unicità al mercato così da assicurarti che ci siano persone interessate a lavorare con te, per sviluppare opportunità di lavoro o chiamarti per un colloquio.
In termini pratici la faccenda è molto meno lineare. Devi comprendere l’importanza dello storytelling (che non è semplicemente l’arte di raccontare storie come troppi credono).
Devi imparare i principi della comunicazione e capire in che modo coinvolgere il tuo pubblico.
Già, perché ognuno di noi ha un pubblico. Tendiamo a dimenticarcelo continuamente e in effetti massacriamo la rete con manifestazioni al limite del ridicolo nelle varie arene social.
Ma la realtà è che ognuno di noi, come dico sempre, ha un alter ego virtuale che, se strutturato e comunicato in modo attento, può procurarti molte più opportunità di business di quanto credi.
A patto naturalmente che il tuo alter ego virtuale sia un personaggio che ti rappresenta nella tua versione migliore.
Chi è Salvatore Russo
Arrivati a questo punto non puoi che desiderare di partecipare al prossimo corso in aula a base di Personal Branding e simpatia di Salvatore Russo.
Brand Builder, Digital Strategist, Web Marketing Manager, Copywriter e ideatore di blog da milioni di visite, si occupa di Brand naming, oltre che consulenze di personal branding.
Founder di &Love, società con cui crea, cura e gestisce eventi in cui l’impatto emozionale è sempre al centro per coinvolgere e appassionare i partecipanti, regalando un’esperienza unica oltre che un momento formativo o di condivisione.
Insomma, una persona che sicuramente merita di essere conosciuta.
Ma prima che tu corra su Google a cercare dove sarà il prossimo corso, ti devo mettere in guardia su una cosa importante.
Salvatore, non ne ho le prove, ma secondo me è andata per forza così, ha dovuto specializzarsi in Personal Branding per gravi motivi contingenti.
Devi sapere infatti che, a quanto chiaramente risulta dalle SERP (la lista dei risultati di ricerca) di Google, il povero Salvatore ha un nome e un cognome che lo accomuna a svariati personaggi quantomeno particolari, come il buon Sud della nostra Italia ci ha insegnato a conoscere.
Perciò mi raccomando! Quando andrai a cercare di saperne di più su di lui, assicurati di cercare questo faccione birbante con pizzetto XXL e foto a sfondo giallo.
Solo così posso assicurarti che potrai imparare, divertendoti, svariati segreti in materia di Personal Branding, SEO, creazione e realizzazione di eventi tanto spettacolari quanto utili e interessanti.
In caso contrario non dirmi che non te l’avevo detto di stare attento al Personal Branding e a quale Salvatore Russo scegli di affidarti!
Questo articolo fa parte di “Bloginrete” de LeROSA, progetto di SeoSpirito Società Benefit srl, in collaborazione con &Love e Scoprirecosebelle, che ha come obiettivo primario ascoltare le donne, collaborare con tutti coloro che voglio rendere concrete le molteplici iniziative proposte e sorridere dei risultati ottenuti. È un progetto PER le donne, ma non precluso agli uomini, è aperto a chiunque voglia contribuire al benessere femminile e alla valorizzazione del territorio, in cui vivere meglio sotto tutti i punti di vista.
UBER, l’app-fenomeno “tassisti-fai-da-te” taglia 350 posti di lavoro: i titoli a Wall Street fanno +4%. Meno felici i lavoratori lasciati a casa. _______________________________________________ C’è chi la ama, c’è chi la odia. Come in tutti i fenomeni cresciuti in fretta quanto i funghi dopo un’acquazzone, l’app che mette in contatto persone in cerca di un passaggio e proprietari di auto con posti liberi, non smette di far parlare di sè. Già il gossip era alto PRIMA della notizia dei nuovi tagli… figuriamoci ora! Considera per esempio che su Google una delle parole chiave più cercate è “sciopero dei taxi fanculo chiamo uber“, seguita da “fanculo chiamo uber“. (Per i più scettici ecco direttamente la schermata di Google Trends) Il punto qual è? E’ presto detto:
l’app per il servizio di trasporto automobilistico privato che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti ha fatto scalpore per l’ovvio motivo di fare concorrenza ai tassisti
poi però il cliente ha sempre ragione e, come dimostrano le ricerche, se i tassisti fanno sciopero… “fanculo chiamo uber”.
In questo panorama già piuttosto controverso si aggiunge la notizia del nuovo taglio di posti di lavoro. Ad annunciarlo è stato Dara Khosrowshahi che nonostante il nome da donna, in realtà è un uomo d’affari iraniano-americano nonchè amministratore delegato di Uber. Non so come se la metta adesso la mattina quando si guarda allo specchio, ma di fatto con i 350 appena licenziati sommati ai 435 lasciati a casa a settembre, UBER raggiunge quota quasi 1000 di lavoratori che nel 2019 avranno ben poco da festeggiare. Probabilmente la questione lo ha toccato in modo più “leggero” visto che – come già successo tante altre volte con grandi colossi in fase di “ristrutturazione” la comunicazione ai poveri dipendenti è arrivata tramite una semplice, fredda mail. Il testo? All’incirca questo: “Come sapete negli ultimi mesi” il management “ha valutato attentamente” la squadra per assicurare che la “nostra organizzazione sia adeguata per il successo nei prossimi anni. Questo si è tradotto in difficili ma necessarie modifiche per assicurare di avere le persone giuste nei ruoli giusti” si legge nell’email di Khosrowshahi. Mentre i lavoratori che hanno ricevuto la gentile mail impacchettano i loro effetti personali, i titoli dell’app in borsa a Wall Street, segnano un + 4%.
Morale della storia (secondo me)
1. Ogni mattina un Amministratore Delegato si alza e decide se premere “INVIA” sulla mail di licenziamento di massa che ha pronta in bozze nel pc. 2. Ogni mattina un Lavoratore si alza e dovrebbe guardare con terrore dentro la sua casella mail. Si sa mai che questa volta tocchi a te. 3. Non importa se sei Amministratore Delegato o Lavoratore… meglio non guardare le email! Ok, tristi scherzi a parte in questo goffo tentativo di sdrammatizzare una situazione che è tutt’altro che simpatica… Ho letto questa notizia e una stretta al cuore mi ha fatto ritornare dritta al giorno in cui anche io, nei corridoi di una famosissima azienda Automotive, ho visto arrivare la notizia della prima grande ondata di Cassa Integrazione. Quando una tegola del genere ti cade in testa, non importa se sei operaio di linea o direttore di stabilimento. Detta in gergo tecnico… sono k@zzi. Se non hai un piano B pronto nel cassetto, per qualunque evenienza possa capitare in questo frastornante mondo del lavoro… beh sei destinato veramente a fare la vita della gazzella che prega di non essere presa dal leone. Per questo motivo insisto così tanto sul far sapere alle persone che non solo avere un Sistema di Carriera ti permette di puntare ad un lavoro migliore -se lo desideri e ne hai bisogno – ma ti dà più opportunità per il tuo futuro. Non puoi più sperare nella sicurezza del posto di lavoro. Per questo l’unica soluzione è imparare a contare con sicurezza sulla TUA CAPACITA’ di procurarti sempre un prossimo posto di lavoro soddisfacente e adeguato. Quando vuoi, come vuoi, con le caratteristiche che vuoi. Come? Non importa, basta che sia una strategia. E non è una strategia “sperare che non succeda”.
Se vuoi, ti racconto la strategia che ho messo a punto io e che insegno, oltre ad aver usato e usare su di me tutt’ora.
E’ ingegneristica, ripetibile, al passo coi tempi di questo strano mercato del lavoro 4.0. Fatti un giro sul mio sito. Dai uno sguardo a CHI SONO e COSA POSSO FARE PER TE. Troverai molto materiale gratuito da cui partire per approfondire il concetto di SISTEMA DI CARRIERA, l’unico modo con cui oggi puoi pensare di affrontare il lavoro, a prescindere da come si alza il tuo diretto fornitore di stipendio e/o di pagamenti.
Blog in rete, il progetto ideato da Giulia Bezzi, è partito lo scorso 3 ottobre con la prima lezione sul tema del Business Model Canvas. A guidarci, una splendida Fabiana Palù, consulente organizzativa, welfare consultant e Business coach.
E’ stato un incontro denso di contenuti sui temi fondamentali che permettono di valutare la fattibilità reale di un progetto di Business e, in caso, correggere il tiro.
Far parte di questo progetto pilota è per me un piacere e un onore. A differenza dei soliti corsi di formazione questo percorso è strutturato per mettere le “mani in pasta” fin da subito oltre a connettere in rete donne con un progetto di blogging.
Blog in rete: primo incontro
Blog in rete è un percorso di 12 incontri che si sviluppano lungo un intero anno di lavoro. Il progetto, fortemente voluto da Giulia Bezzi, founder di SEOSpirito Società Benefit SRL, è stato varato ad ottobre del 2019 e si svolgerà con un appuntamento mensile fino al prossimo settembre 2020.
Appena entrata nell’universo “Blog in rete” la prima cosa che ho pensato è stata: “Sono nel posto giusto, al momento giusto, con le persone giuste”.
Avevo già avuto il piacere di conoscere Giulia Bezzi di persona, durante una lunga e piacevolissima chiacchierata di lavoro in una pasticceria padovana.
Giulia è una di quelle persone che quando le incontri ti lasciano un segno indelebile. E, se come me hai la fortuna di lavorare in un settore anche solo contiguo al suo, non può che nascerti incontrollabile il desiderio del “In qualche modo VOGLIO LAVORARE CON LEI”.
Esattamente questo è stato quello che mi ha portata ad infilare il mio naso curioso dentro quel suo primo post di Facebook in cui parlava del progetto di Blog in Rete. E, confesso, inizialmente non avevo proprio capito niente!
Credevo si trattasse di un “normale” corso di formazione. E già sarei stata ben contenta di seguirlo!
Ma quando poi ho approfondito, ho avuto l’ennesima conferma: Giulia Bezzi NON è normale. E’ assolutamente straordinaria.
Solo una persona straordinaria infatti poteva pensare di sviluppare un progetto di apprendimento “learning by doing” dedicato a donne blogger con l’intento di creare rete e aiutarsi reciprocamente a far volare sempre più in alto il proprio business, a prescindere dal punto in cui si trova ora.
Chi è Fabiana Palù?
“Il simile attira il simile”, dice saggiamente la legge di risonanza. E come tutte le leggi scientifiche, anche in questo caso si è dimostrata perfettamente vera!
Fabiana Palù infatti, fortemente voluta da Giulia Bezzi come conduttrice dei primi due incontri di Blog in Rete è un’altra Donna con la D maiuscola.
Consulente organizzativo, Welfare consultant e Business coach, Fabiana è la Donna dei “punti di svolta”, come ama dire lei stessa.
Il suo compito in queste prime due lezioni di Blog in Rete è guidare noi partecipanti ad avere una maggiore chiarezza sul nostro progetto di blogging, in termini di “Perché” ma anche di “Come”.
C’è un detto che amo molto che dice che “Il momento migliore per avere una mappa è PRIMA di entrare nel bosco”. E Fabiana è decisamente un’esperta di disegno di mappe di business, in tutti i sensi.
Ma prima di entrare nel vivo della spiegazione di questa mappa “business model canvas”, mi piace cercare di darti un’idea più vivida del chi è Fabiana Palù.
Perché oltre ad essere una splendida professionista, Fabiana è anche neo mamma di un meraviglioso cucciolo di 6 mesi e questo la dice molto lunga.
Riuscire a conciliare Lavoro e Maternità, lo sa benissimo chi ci è passata o ci sta passando, è una delle sfide più impegnative della vita moderna. Ma è evidente che Fabiana, sicuramente grazie alla sua grande competenza in materia di business, ha trovato il modo di superare questa sfida in modo eccellente.
La sua brillantezza, l’eleganza unita alla sensibilità, la centratura e la sua grande professionalità sono un esempio di quanto noi donne possiamo realizzare, quando abbiamo chiarezza e coerenza nella nostra vita.
Che cos’è il Business Model Canvas?
E ora è il momento di arrivare a parlare del modello strategico business canvas.
Queste 4 parole racchiudono in estrema sintesi i concetti principali che permettono di capire il business model canvas:
1. E’ un MODELLO, ovvero qualcosa di facilmente RIPETIBILE a partire da una struttura ben chiara.
La struttura di questo modello prevede 9 blocchi, ciascuno dei quali fa da guida all’analisi di uno specifico elemento portante di ogni business.
La bellezza di questo modello sta nel fatto di ampliare lo sguardo e visualizzare tutto il proprio business “a colpo d’occhio”, esattamente come si fa con una mappa.
Questa visione complessiva ha una grande quantità di vantaggi: permette di avere molta più chiarezza sullo stato attuale e sugli obiettivi che si hanno nella testa. Permette di identificare i punti di non coerenza nel proprio progetto e di aggiustare il tiro. In definitiva, come ogni buona mappa che si rispetti, ti permette di non perderti nel fitto bosco e di non finire in bocca al lupo cattivo.
2. E’ STRATEGICO.
Ah… quanto amo questa parola! STRATEGIA: “Una strategia è un piano d’azione di lungo termine usato per impostare e coordinare azioni tese a raggiungere uno scopo od obiettivo predeterminato.”
Strategia NON è tirare ad indovinare. Non è “ci provo e vediamo se va dritta”. Non è “Mah, non so cosa fare, meglio che resto dove sono”.
Strategia è CONOSCENZA + CORAGGIO.
La strategia è alla base di qualunque azione di successo. Tutto il resto è un muoversi senza criterio né ordine nella confusione della vita e del mondo del lavoro. Ma su questo tema, se anche solo mi segui da qualche tempo nel mio sito e nel mio mondo di #unlavorochevale, ho parlato già abbastanza. In sintesi, qualunque cosa tu voglia fare nella tua vita, se vuoi avere successo, assicurati di avere una STRATEGIA che ti supporta.
3. BUSINESS.
A volte, soprattutto noi donne, finiamo per dimenticare che il nostro tempo è DENARO. E sicuramente è salute. Dedicare attenzione, tempo, energia ad una passione non può però – troppo a lungo quantomeno – restare solo passione. Prima o poi è indispensabile trasformarla in BUSINESS, monetizzando la nostra passione.
4. CANVAS. Questa parola di origine inglese, in italiano può essere tradotta con il termine “canovaccio”. Non rende proprio bene l’idea, ma il concetto è che questo strumento è perfetto per essere utilizzato e riutilizzato ripetutamente, disfando e ricreando fino al punto di ottenere una sintesi perfetta dei nostri obiettivi professionali. Fino al punto di vederli realizzati in una splendida magnifica tela.
Questo articolo fa parte di “Bloginrete” de LeROSA, progetto di SeoSpirito Società Benefit srl, in collaborazione con &Love e Scoprirecosebelle, che ha come obiettivo primario ascoltare le donne, collaborare con tutti coloro che voglio rendere concrete le molteplici iniziative proposte e sorridere dei risultati ottenuti. È un progetto PER le donne, ma non precluso agli uomini, è aperto a chiunque voglia contribuire al benessere femminile e alla valorizzazione del territorio, in cui vivere meglio sotto tutti i punti di vista.
Ci sono mille e una ricette che promettono di dirti esattamente come fare. Ne sono piene le librerie, i siti web, i social, persino i baci Perugina.
E quindi il dilemma è: ok, ma quale fra queste, mille più una, teorie brillantissime e sicurissime scelgo?
Vado nella direzione olistica del vivere il momento oppure devo ascoltare quelli che dicono che ti servono obiettivi chiari, raggiungibili e un piano d’azione a prova di bomba?
Siccome non hai la minima idea di quale faccia per te, scegli “quello dove ti porta il cuore”. Ma il tuo cuore sa davvero cosa è meglio per te?
Non ha forse trascorso troppi anni sommerso di tutti i “dovrei, vorrei ma non posso, mi piacerebbe ma il dovere mi chiama”?
Questo, di base è il grandissimo errore che tutti noi facciamo.
Crediamo al cuore perché SENTIAMO che lì c’è la vera risposta che cerchiamo. Ma ci dimentichiamo che il nostro cuore, la nostra natura più profonda è in realtà stata spezzata anni fa, quando ancora eravamo solo dei bambini fiduciosi della vita.
Una fiducia che troppo spesso è rimasta tradita. A volte in buona fede, ma non per questo ha fatto meno male.
Scegliere qualunque cosa nella tua vita dando retta ad un cuore spezzato, dunque, non è una via affidabile.
Meno che mai lo è il prendere decisioni sulla base di ciò che la tua mente razionale ti dice. E’ così intrisa di tutti i dettami della società, dell’educazione, di quello che dovresti o non dovresti fare, che lì dentro non puoi certo aspettarti di trovare il vero te stesso!
E’ come la famosa storia dell’uovo e della gallina. O di “Achille e la Tartaruga” o del gatto che si morde la coda. Da qualunque parte la giri, non riesci a vedere la via d’uscita.
Lo spazio dei miracoli
Per questo motivo, quando vuoi finalmente cambiare vita, liberarti dall’ansia di pensieri tristi e opprimenti, trovare un nuovo lavoro, cambiare professione, approdare ad una vita più felice, hai bisogno di uscire dal falso dilemma “cuore vs. cervello” e spostarti in un piano diverso.
Mi piace chiamarlo “lo spazio dei miracoli” perché è quello spazio silenzioso in cui riesci finalmente a ritrovare l’immagine naturale e più profonda di te.
Hillman, noto psicologo, è diventato famoso fra le altre cose per la teoria della “GHIANDA”. Dice che ognuno di noi, quando nasce, ha in sé un’immagine implicita già perfettamente completa. Se nasci ghianda è ovvio, naturale e imprescindibile che tu crescendo possa diventare solo una QUERCIA.
Noi umani invece ci siamo incasinati così tanto la vita, che al momento in cui cresciamo non abbiamo nemmeno la più vaga idea di quale sia la nostra “impronta” di nascita, il motivo intrinseco scritto nel nostro DNA, quello per cui siamo apparsi sul pianeta Terra in questa incarnazione.
E così passiamo da una nevrosi all’altra, cercando sollievo a quell’unico dolore ancestrale che reclama vendetta: il dolore di negare la tua vera natura, la tua ESSENZA ovvero ciò che il tuo ESSERE è davvero, nel profondo. Quell’essere che è al di là delle socializzazioni, del “fai l’ingegnere perché così trovi lavoro sicuro”, del “prendi l’azienda di papà perché i tempi sono duri, almeno così erediti qualcosa che già funziona” e via dicendo.
Siamo una società così nevroticamente incazzata per tutta la negazione autoimposta in cui viviamo, che finiamo per odiare noi stessi e il mondo in modi che fino a qualche secolo fa erano impensabili.
Commentiamo velenosamente sui social qualunque successo chiunque riesca ad ottenere perché ci sembra quasi un delitto di ingiustizia. “Ma come? LUI riesce ad avere successo, trovare la sua natura, cantare la sua canzone, e io no? Che sia dannato! Se non posso averlo, almeno posso distruggerlo!”
E giù di commenti avvelenati ovunque possibile. Giudizi implacabili su qualunque persona mostri anche solo un minimo di successo e di felicità.
Anziché chiederci con intensità e pazienza “Qual è, invece, la MIA canzone?”, preferiamo distruggere chi canta la propria o, nel migliore dei casi, ci richiudiamo in un’amarezza personale che ci fa appassire.
Ingrassiamo, mangiamo troppo, ridiamo troppo poco, andiamo troppo sui social e troppo poco nella natura.
Cantare la tua canzone è l’unico modo per riuscire ad essere veramente felice.
E non significa “solamente” riuscire a trovare il lavoro giusto per te (anche perché, in realtà, non esiste affatto. Quantomeno, non come siamo stati abituati a credere che esistesse).
Significa entrare così profondamente in contatto con la tua ESSENZA da esprimerti in qualunque momento, nel mondo, in famiglia, al lavoro, sulla frequenza che ti appartiene. L’unica capace di rendere qualunque suono, movimento o azione che compi nella tua giornata, così meravigliosa da farti vibrare di felicità.
E’ solo quando impari a risuonare alla TUA personale frequenza che il mondo torna a riapparirti BELLO e la vita degna di essere vissuta.
Solo allora vedi veramente apparire coincidenze e sincronicità nella tua vita tali da sembrare quasi dei “miracoli”.
Quando smetti di vedere i miracoli nella tua vita è solo perché ti sei allontanato da ciò che sei veramente.
Quando smetti di vedere i miracoli nella tua vita è perché hai perso, di nuovo, la tua frequenza. Hai smesso, di nuovo, di cantare la tua canzone.
La luna, il rospo e la rana
Qual è l’unica differenza fra la luna, un rospo e una rana?
So che potrebbe sembrare una domanda strana ma è proprio dalle domande strane che vengono fuori le risposte più sorprendenti.
Io stessa, quando mi è apparsa questa strana domanda dritta dal mio “spazio dei miracoli”, ho impiegato del tempo a capirlo.
A volte, quando entri bene a fondo nello “spazio dei miracoli”, ti ritrovi con immagini, frasi, spezzoni di canzone, domande strane come questa. E’ il tuo DNA che sta vibrando alla tua frequenza e ti manda segnali di “fumo” per richiamare la tua attenzione e metterti sulla retta via.
Ignorare questi segnali solo perché sono strani, è il peggiore autogoal che possiamo fare.
Esattamente come la luna.
La luna, a differenza della rana e del rospo, vive di luce riflessa.
La rana e il rospo, pur non esattamente fra le creature più belle del creato, vivono di luce propria.
Cantano la loro canzone, ogni giorno. E se la godono. Senza pensieri. Senza dilemmi.
Perché non fanno che vivere la loro vera essenza.
Non pensano “dovrei cambiare lavoro perché questo qui nello stagno è troppo umido”.
Non si arrovellano sul “Rospo mi ha guardato storto, forse non mi ama più”.
Non si chiedono ansiosamente “Oddio cosa mi riserverà il futuro”.
Loro semplicemente, brillano di luce propria, cantano la loro canzone e basta.
Mentre la luna, bellissima e intoccabile, brilla di luce riflessa e tace. Tristemente.
…
Ora il punto, da ingegnere pragmatico, è: bellissimo e poeticissimo tutto questo, ma “In pratica, io come devo fare?”
Come devo fare per essere più felice? Come devo fare per avere un lavoro migliore? Come devo fare per trovare un nuovo lavoro, già che mi hanno appena lasciato a casa inaspettatamente e ho bollette e mutuo da pagare?
Mi piacerebbe dirti che esiste una risposta facile e veloce. Una formula magica con cui mettere a posto tutti i tuoi problemi.
Ma la verità è che non so se esiste una via per interiorizzare tutta la saggezza antica dei tempi e imparare ad essere felici. E se esiste, io non l’ho trovata.
Per questo, da anni ormai, ho scelto di focalizzare la mia attenzione e il mio impegno solo su quello che materialmente posso cambiare. Quello su cui ho potere.
E col tempo ho scoperto che l’unica cosa su cui hai realmente potere è il fatto di attraversare quante più esperienze possibili con occhi e cuori attenti, pronti a riconoscere i segnali del fatto che stai attraversandone una di quelle in cui la tua frequenza risuona.
Detta in altro modo. Se passi la vita a fare “questo-ma-volevo-fare-altro”, l’unica certezza che hai è che non troverai MAI il modo di far vibrare la tua vera natura, la tua frequenza o essenza.
Ma se impari come procurarti esperienze professionali diverse e man mano più affini a te, perché le attraversi mentre riconosci quali parti di queste esperienze fanno risuonare la tua anima, allora hai una via certa e misurabile per dirigerti verso al momento in cui la tua vera natura risuona pienamente.
La maggioranza delle persone che si rivolge a me è convinta di poter decidere, a priori, quale nuovo diverso lavoro potrebbe piacergli, considerato che quello che fa non gli piace.
Pensa di poter decidere “a secco”, come se si trovasse in una gelateria: “No, cioccolato fondente ho assaggiato e mi fa schifo, andiamo di vaniglia perché lì troverò di sicuro la mia felicità”.
Quando qualcuno si rivolge a me per cercare un lavoro migliore, è convinto che io o chiunque altro, possa dargli un sistema per capire che gusto gli piacerebbe mangiare al posto del cioccolato. Ma questo è impossibile. E’ impossibile perché va esattamente contro la teoria della ghianda di cui abbiamo parlato.
Solo tu, dentro di te hai l’immagine di ciò che sei davvero. Nessuno fuori di te può dirti che immagine è.
Per questo, il meglio che posso fare – io e chiunque altro – è darti gli strumenti migliori per imparare a decodificare i tuoi gusti e saltare il più velocemente possibile da una posizione ad un’altra, fino al punto in cui, per il 70, 80, 90% del tuo tempo fai e sei ciò che sei veramente.
Per spiegarti al meglio quello che intendo, ho registrato un intero video corso, della durata di ben 2 ore, in cui ti spiego esattamente i passi da fare, gli stessi che hanno permesso a me – frustrato ingegnereMaVolevoFareAltro – di reinventarmi professionalmente e imparare finalmente a scoprire e cantare la mia canzone. Lo trovi qui: “Videocorso Aggiusta il tuo Lavoro, preparati al Futuro”.
Qualche buona pratica… in pratica
Eccoti nel frattempo qualche consiglio olistico di quelli che ho usato io per imparare a riconoscere la mia voce. Questi, in particolare sono tratti da “La via Femminile” di S. Oberhammer.
Esci dal coro e non vergognarti di provare a cantare la TUA canzone. A qualcuno non piacerà? Che importa. E’ la tua melodia, se non la canti in questa vita quando lo farai?
Credi nelle tue idee e nei tuoi progetti e mostrali mondo come doni preziosi.
Coltiva i tuoi interessi appena hai tempo. Non appiattirti nelle domeniche vagabondando dove non hai voglia di essere.
Non obbligarti a dire sempre “sì sì” anche se sulla punta della lingua c’è un “no”.
Non avere paura di esprimere le tue idee.
Non limitarti nella tua voglia di esprimerti solo perché ti potrebbero dire che sei stran@. Strano è chi rende i suoi giorni e i suoi anni tutti uguali.
Ricordati che essere troppo compiacente ti toglie il fiato e rende la tua vita asfissiante.
Concediti di fare delle cose senza motivo, solo perché le senti provenirti da dentro. Nel tempo scoprirai che hanno come scopo quello che ti avvicina alla tua anima.