Come fai ad essere felice quando non sei felice?
Ci sono mille e una ricette che promettono di dirti esattamente come fare. Ne sono piene le librerie, i siti web, i social, persino i baci Perugina.
E quindi il dilemma è: ok, ma quale fra queste, mille più una, teorie brillantissime e sicurissime scelgo?
Vado nella direzione olistica del vivere il momento oppure devo ascoltare quelli che dicono che ti servono obiettivi chiari, raggiungibili e un piano d’azione a prova di bomba?
Siccome non hai la minima idea di quale faccia per te, scegli “quello dove ti porta il cuore”. Ma il tuo cuore sa davvero cosa è meglio per te?
Non ha forse trascorso troppi anni sommerso di tutti i “dovrei, vorrei ma non posso, mi piacerebbe ma il dovere mi chiama”?
Questo, di base è il grandissimo errore che tutti noi facciamo.
Crediamo al cuore perché SENTIAMO che lì c’è la vera risposta che cerchiamo. Ma ci dimentichiamo che il nostro cuore, la nostra natura più profonda è in realtà stata spezzata anni fa, quando ancora eravamo solo dei bambini fiduciosi della vita.
Una fiducia che troppo spesso è rimasta tradita. A volte in buona fede, ma non per questo ha fatto meno male.
Scegliere qualunque cosa nella tua vita dando retta ad un cuore spezzato, dunque, non è una via affidabile.
Meno che mai lo è il prendere decisioni sulla base di ciò che la tua mente razionale ti dice. E’ così intrisa di tutti i dettami della società, dell’educazione, di quello che dovresti o non dovresti fare, che lì dentro non puoi certo aspettarti di trovare il vero te stesso!
E’ come la famosa storia dell’uovo e della gallina. O di “Achille e la Tartaruga” o del gatto che si morde la coda. Da qualunque parte la giri, non riesci a vedere la via d’uscita.
Lo spazio dei miracoli
Per questo motivo, quando vuoi finalmente cambiare vita, liberarti dall’ansia di pensieri tristi e opprimenti, trovare un nuovo lavoro, cambiare professione, approdare ad una vita più felice, hai bisogno di uscire dal falso dilemma “cuore vs. cervello” e spostarti in un piano diverso.
Mi piace chiamarlo “lo spazio dei miracoli” perché è quello spazio silenzioso in cui riesci finalmente a ritrovare l’immagine naturale e più profonda di te.
Hillman, noto psicologo, è diventato famoso fra le altre cose per la teoria della “GHIANDA”. Dice che ognuno di noi, quando nasce, ha in sé un’immagine implicita già perfettamente completa. Se nasci ghianda è ovvio, naturale e imprescindibile che tu crescendo possa diventare solo una QUERCIA.
Noi umani invece ci siamo incasinati così tanto la vita, che al momento in cui cresciamo non abbiamo nemmeno la più vaga idea di quale sia la nostra “impronta” di nascita, il motivo intrinseco scritto nel nostro DNA, quello per cui siamo apparsi sul pianeta Terra in questa incarnazione.
E così passiamo da una nevrosi all’altra, cercando sollievo a quell’unico dolore ancestrale che reclama vendetta: il dolore di negare la tua vera natura, la tua ESSENZA ovvero ciò che il tuo ESSERE è davvero, nel profondo. Quell’essere che è al di là delle socializzazioni, del “fai l’ingegnere perché così trovi lavoro sicuro”, del “prendi l’azienda di papà perché i tempi sono duri, almeno così erediti qualcosa che già funziona” e via dicendo.
Siamo una società così nevroticamente incazzata per tutta la negazione autoimposta in cui viviamo, che finiamo per odiare noi stessi e il mondo in modi che fino a qualche secolo fa erano impensabili.
Commentiamo velenosamente sui social qualunque successo chiunque riesca ad ottenere perché ci sembra quasi un delitto di ingiustizia. “Ma come? LUI riesce ad avere successo, trovare la sua natura, cantare la sua canzone, e io no? Che sia dannato! Se non posso averlo, almeno posso distruggerlo!”
E giù di commenti avvelenati ovunque possibile. Giudizi implacabili su qualunque persona mostri anche solo un minimo di successo e di felicità.
Anziché chiederci con intensità e pazienza “Qual è, invece, la MIA canzone?”, preferiamo distruggere chi canta la propria o, nel migliore dei casi, ci richiudiamo in un’amarezza personale che ci fa appassire.
Ingrassiamo, mangiamo troppo, ridiamo troppo poco, andiamo troppo sui social e troppo poco nella natura.
Cantare la tua canzone è l’unico modo per riuscire ad essere veramente felice.
E non significa “solamente” riuscire a trovare il lavoro giusto per te (anche perché, in realtà, non esiste affatto. Quantomeno, non come siamo stati abituati a credere che esistesse).
Significa entrare così profondamente in contatto con la tua ESSENZA da esprimerti in qualunque momento, nel mondo, in famiglia, al lavoro, sulla frequenza che ti appartiene. L’unica capace di rendere qualunque suono, movimento o azione che compi nella tua giornata, così meravigliosa da farti vibrare di felicità.
E’ solo quando impari a risuonare alla TUA personale frequenza che il mondo torna a riapparirti BELLO e la vita degna di essere vissuta.
Solo allora vedi veramente apparire coincidenze e sincronicità nella tua vita tali da sembrare quasi dei “miracoli”.
Quando smetti di vedere i miracoli nella tua vita è solo perché ti sei allontanato da ciò che sei veramente.
Quando smetti di vedere i miracoli nella tua vita è perché hai perso, di nuovo, la tua frequenza. Hai smesso, di nuovo, di cantare la tua canzone.
La luna, il rospo e la rana
Qual è l’unica differenza fra la luna, un rospo e una rana?
So che potrebbe sembrare una domanda strana ma è proprio dalle domande strane che vengono fuori le risposte più sorprendenti.
Io stessa, quando mi è apparsa questa strana domanda dritta dal mio “spazio dei miracoli”, ho impiegato del tempo a capirlo.
A volte, quando entri bene a fondo nello “spazio dei miracoli”, ti ritrovi con immagini, frasi, spezzoni di canzone, domande strane come questa. E’ il tuo DNA che sta vibrando alla tua frequenza e ti manda segnali di “fumo” per richiamare la tua attenzione e metterti sulla retta via.
Ignorare questi segnali solo perché sono strani, è il peggiore autogoal che possiamo fare.
Esattamente come la luna.
La luna, a differenza della rana e del rospo, vive di luce riflessa.
La rana e il rospo, pur non esattamente fra le creature più belle del creato, vivono di luce propria.
Cantano la loro canzone, ogni giorno. E se la godono. Senza pensieri. Senza dilemmi.
Perché non fanno che vivere la loro vera essenza.
Non pensano “dovrei cambiare lavoro perché questo qui nello stagno è troppo umido”.
Non si arrovellano sul “Rospo mi ha guardato storto, forse non mi ama più”.
Non si chiedono ansiosamente “Oddio cosa mi riserverà il futuro”.
Loro semplicemente, brillano di luce propria, cantano la loro canzone e basta.
Mentre la luna, bellissima e intoccabile, brilla di luce riflessa e tace. Tristemente.
…
Ora il punto, da ingegnere pragmatico, è: bellissimo e poeticissimo tutto questo, ma “In pratica, io come devo fare?”
Come devo fare per essere più felice? Come devo fare per avere un lavoro migliore? Come devo fare per trovare un nuovo lavoro, già che mi hanno appena lasciato a casa inaspettatamente e ho bollette e mutuo da pagare?
Mi piacerebbe dirti che esiste una risposta facile e veloce. Una formula magica con cui mettere a posto tutti i tuoi problemi.
Ma la verità è che non so se esiste una via per interiorizzare tutta la saggezza antica dei tempi e imparare ad essere felici. E se esiste, io non l’ho trovata.
Per questo, da anni ormai, ho scelto di focalizzare la mia attenzione e il mio impegno solo su quello che materialmente posso cambiare. Quello su cui ho potere.
E col tempo ho scoperto che l’unica cosa su cui hai realmente potere è il fatto di attraversare quante più esperienze possibili con occhi e cuori attenti, pronti a riconoscere i segnali del fatto che stai attraversandone una di quelle in cui la tua frequenza risuona.
Detta in altro modo. Se passi la vita a fare “questo-ma-volevo-fare-altro”, l’unica certezza che hai è che non troverai MAI il modo di far vibrare la tua vera natura, la tua frequenza o essenza.
Ma se impari come procurarti esperienze professionali diverse e man mano più affini a te, perché le attraversi mentre riconosci quali parti di queste esperienze fanno risuonare la tua anima, allora hai una via certa e misurabile per dirigerti verso al momento in cui la tua vera natura risuona pienamente.
La maggioranza delle persone che si rivolge a me è convinta di poter decidere, a priori, quale nuovo diverso lavoro potrebbe piacergli, considerato che quello che fa non gli piace.
Pensa di poter decidere “a secco”, come se si trovasse in una gelateria: “No, cioccolato fondente ho assaggiato e mi fa schifo, andiamo di vaniglia perché lì troverò di sicuro la mia felicità”.
Quando qualcuno si rivolge a me per cercare un lavoro migliore, è convinto che io o chiunque altro, possa dargli un sistema per capire che gusto gli piacerebbe mangiare al posto del cioccolato. Ma questo è impossibile. E’ impossibile perché va esattamente contro la teoria della ghianda di cui abbiamo parlato.
Solo tu, dentro di te hai l’immagine di ciò che sei davvero. Nessuno fuori di te può dirti che immagine è.
Per questo, il meglio che posso fare – io e chiunque altro – è darti gli strumenti migliori per imparare a decodificare i tuoi gusti e saltare il più velocemente possibile da una posizione ad un’altra, fino al punto in cui, per il 70, 80, 90% del tuo tempo fai e sei ciò che sei veramente.
Per spiegarti al meglio quello che intendo, ho registrato un intero video corso, della durata di ben 2 ore, in cui ti spiego esattamente i passi da fare, gli stessi che hanno permesso a me – frustrato ingegnereMaVolevoFareAltro – di reinventarmi professionalmente e imparare finalmente a scoprire e cantare la mia canzone. Lo trovi qui: “Videocorso Aggiusta il tuo Lavoro, preparati al Futuro”.
Qualche buona pratica… in pratica
Eccoti nel frattempo qualche consiglio olistico di quelli che ho usato io per imparare a riconoscere la mia voce. Questi, in particolare sono tratti da “La via Femminile” di S. Oberhammer.
- Esci dal coro e non vergognarti di provare a cantare la TUA canzone. A qualcuno non piacerà? Che importa. E’ la tua melodia, se non la canti in questa vita quando lo farai?
- Credi nelle tue idee e nei tuoi progetti e mostrali mondo come doni preziosi.
- Coltiva i tuoi interessi appena hai tempo. Non appiattirti nelle domeniche vagabondando dove non hai voglia di essere.
- Non obbligarti a dire sempre “sì sì” anche se sulla punta della lingua c’è un “no”.
- Non avere paura di esprimere le tue idee.
- Non limitarti nella tua voglia di esprimerti solo perché ti potrebbero dire che sei stran@. Strano è chi rende i suoi giorni e i suoi anni tutti uguali.
- Ricordati che essere troppo compiacente ti toglie il fiato e rende la tua vita asfissiante.
- Concediti di fare delle cose senza motivo, solo perché le senti provenirti da dentro. Nel tempo scoprirai che hanno come scopo quello che ti avvicina alla tua anima.
Per un percorso più strutturato e passo-dopo-passo invece, scarica il mio videocorso gratuito “Aggiusta il tuo Lavoro, preparati al Futuro“ da qui.
Consigli preziosi…
Che richiedono mente e cuore aperti al cambiamento.
Chi pretende per forza il gelato alla vaniglia probabilmente resterà a becco asciutto…