Colombia. Una bambina appena nata viene trovata abbandonata.
Edinora Jimenez, 59 anni, che ha trovato la bambina, racconta: “Stavo raccogliendo le arance quando ho sentito un pianto. Ho pensato che fosse un gatto fino a quando ho guardato più da vicino e ho visto che si trattava di una bambina”. Il comandante della polizia locale Javier Martin ha raccontato che la neonata aveva ancora parte del cordone ombelicale attaccato.
Un ufficiale della polizia colombiana e neomamma, Luisa Fernanda Urrea, viene inviata sul posto dell’abbandono per verificare la situazione e intervenire. La piccola, lasciata in una foresta, stava effettivamente morendo di fame ed era a rischio ipotermia. L’ambulanza tardava, la situazione era sempre più critica e Luisa non ha avuto un attimo di esitazione: si è alzata la maglietta e in attesa dell’arrivo dell’ambulanza ha allattato al seno la piccolina, salvandole la vita.
Fonte: http://www.leggo.it/NEWS/ESTERI/poliziotta_allatta_bambina_video/notizie/1786927.shtml
“Sono una mamma, e ho il latte.”
ha detto Luisa ai media che sono accorsi ad intervistarla. “Ho solo riconosciuto le esigenze di questa piccola creatura. Credo che qualunque donna lo avrebbe fatto nella stessa situazione”.
Io non so se qualunque donna davvero lo avrebbe fatto, lo spero con il cuore.
So però che questi semi di generosità, altruismo e amore incondizionato sono qualcosa di veramente prezioso. E so anche che, purtroppo, oggi molti di noi sono troppo preoccupati a combattere la propria quotidiana guerra contro le difficoltà per riuscire ad avere abbastanza energie da dedicare ad aiutare gli altri – oltre che se stessi e la propria famiglia.
Per anni mi sono chiesta come potevo a mia volta dare un contributo in qualche modo. E finalmente un giorno mi sono resa conto che c’era qualcosa che potevo fare. Qualcosa che derivava dalla mia esperienza personale e che poteva essere di aiuto a tante persone.
E così oggi l’obiettivo del mio lavoro è aumentare in modo scientifico il grado di speranza delle persone rispetto al tema LAVORO.
So che è fa strano sentire i concetti “più speranza” e “modo scientifico” assieme però è proprio il punto fondamentale di quello che mi motiva a fare quello che faccio.
Una volta se pensavo ai miei figli da grandi ero terrorizzata. Pensavo che se non ero capace io di assicurarmi tranquillità economica, come avrei fatto ad insegnare qualcosa a loro?
Oggi invece sono serena, non perché me la racconto o me la voglio credere, ma perché ho la prova vivente sotto i miei occhi ogni giorno che tutto questo funziona. Nel senso che Federico, il più grande, a 16 anni oltre che andare brillantemente a scuola (perché sta facendo quello che piace a LUI non quello che avrei pensato io che gli conveniva fare per trovarsi un posto sicuro!) ha già ricevuto ben 4 offerte di lavoro in meno di 6 mesi, semplicemente perché lui gioca a copiare quello che faccio io.
Quindi non solo il mio sistema permette a me di avere la certezza di aver sempre da lavorare, ma sta già funzionando anche su di lui che ha 16 anni. La piccola farà ancora meno fatica!
Poi, in mezzo a tutto questo, fra sorelle, cognati, amici di sorelle, amici di amici di cognati eccetera si è sparsa la voce e ho cominciato a spiegare il sistema anche a loro e loro a passare voce.
E a farla breve oggi il tutto è diventato un libro, un blog e un percorso formativo che, risultati alla mano, aumenta la speranza nel futuro non perché te la credi ma perché proprio impari a vedere più cose di quelle che vedevi prima, aumenti le tue abilità.
E’ come dire che prima potevi andare a caccia solo di giorno quando c’era la luce. Dopo hai dei potenti occhiali a infrarossi e puoi andare a caccia anche di notte. Non è che le prede sono diventate di più, solo che tu hai un campo di azione molto più ampio.
Oh intendiamoci, non sono favorevole alla caccia, è che non mi è ancora venuto in mente un esempio migliore ☺️